I LOD (livelli di dettaglio) nel BIM. Spiegati bene.

L’insieme delle norme UNI 11337 costituisce, ad oggi, l’apparato normativo nazionale per l’utilizzo del Building Information Modeling (BIM, in breve) in Italia sulla base delle linee guida internazionali a riguardo. Nella metodologia BIM, infatti, l'edificio e l'opera architettonica in generale viene gestita e monitorata dalla fase del Concept progettuale fino alla manutenzione, dalla nascita alla morte.
Per questo motivo che si è reso necessario definire i criteri di descrizione dei componenti dell’opera, al fine di conoscerli e poi gestirli nel tempo, per tutto il ciclo di vita dell’edificio. Si tratta di una materia, magari non emozionante, ma non di meno, fondamentale per chi aspira a diventare un BIM Specialist o un BIM Coordinator.

In particolare, e scusatemi se divento molto tecnica, nelle UNI 11337-4 del 2017 vengono normati in ambito nazionale (italiano) i LIVELLI DI SVILUPPO, corrispettivo dei LOD (Level of Development) inglesi e statunitensi, riferiti alla definizione e progettazione dei componenti dell’opera. All’interno della norma UNI,  LOD sono tradotti nella pratica progettuale attraverso i Level of Detail, o LIVELLI DI DETTAGLIO. Ogni oggetto del progetto BIM raggiunge un dato Level of Development quando è descritto attraverso un dato Level of Detail. 

Nella terminologia anglosassone (il termine BIM nasce negli USA e UK) l’utilizzo dello stesso acronimo per descrivere Level of Development e Level of Detail ha generato una certa confusione nella comprensione del fatto che i due fossero due cose distinte. Cioè il LEVEL OF DETAIL è al servizio del LEVEL OF DEVELOPMENT. 

In Italia vengono utilizzati acronimi diversi, eliminando questo malinteso. Il corrispettivo italiano del Level of Development è il Livello di Sviluppo dell’opera, tradotto operativamente nel Livello di Dettaglio (corrispettivo del Level of Detail): quest’ultimo descrive il singolo oggetto in una data fase progettuale o di manutenzione. 

Facciamo un esempio: all’interno del Capitolato dell’opera viene stabilito che nella fase iniziale relativa al concept progettuale il LdS (Livello di Sviluppo – Level of Development) richiesto è il più basso, con un LdD (Livello di Definizione – Level of Detail) per la rappresentazione che è il più semplice (il corrispettivo del LOD 100 americano o LOD 1 inglese). Nella fase di cantierizzazione il LdS dovrà essere quello massimo, avendo un LdD a scala di progetto esecutivo, includendo il massimo numero di dettagli (LOD 500 americano o LOD 5 inglese). (si vedano le immagini nella gallery).

Al fine di non creare confusione con le scale di LOD anglosassoni, nella norma italiana si è scelto di utilizzare le lettere dell’alfabeto per categorizzare i Livelli di Dettaglio:

  • LOD A - oggetto simbolico;
  • LOD B - oggetto generico;
  • LOD C - oggetto definito;
  • LOD D - oggetto dettagliato;
  • LOD E - oggetto specifico;
  • LOD F - oggetto eseguito (as built);
  • LOD G - oggetto aggiornato (manutenzione e gestione su elementi esistenti; questa voce è presente solo nelle norme italiane per ora).

Le informazioni necessarie alla definizione dell’oggetto (che quindi costituiscono il Level of Detail, Livello di Dettaglio) sono di due tipi:

  • Parametri Geometrici (LOG - Level of Geometry anglosassone)
  • Parametri Non Geometrici (LOI - Level of Information anglosassone)

Per quanto riguarda il Livello di Sviluppo degli oggetti, la norma UNI definisce varie scale in base all’ambito operativo del progetto:

  • Scala generale di LOD (per edifici e interventi di nuova costruzione);
  • Scala di LOD per gli interventi di restauro;
  • Scala di LOD per interventi territoriali e infrastrutture;
  • Scala di LOD per il cantiere (mezzi e attrezzature).

All'interno di Revit vengono gestiti almeno sette livelli di rappresentazione diversi, usando la terminologia anglosassone, dal LOD A al LOD G, così come vedete rappresentato nella immagine principale dell'articolo. Se avete delle domande sull'argomento, scrivetemi a: formazione[at]4mgroup.it.