V-Ray 5 per 3ds Max, spiegato bene

Diciamolo subito: i risultati e i vantaggi dell’acquisizione di Render Legion (ora nota come Chaos Czech), azienda sviluppatrice di Corona Renderer, si vedono tutti in VRay 5 che presenta novità vere e strumenti completamente rinnovati ma che, abbiamo già visto in Corona Renderer.

Cosa c’è di nuovo? Tante cose che non sono riconducibili solamente al processo di rendering, ma anche alla post-produzione ed il Compositing dell’immagine finale. Tutte cose, per intenderci, che eravamo soliti fare con Photoshop o simili.

Entriamo nel dettaglio:

Lightmix – strumento per la modifica dell’illuminazione in post-produzione

Lo strumento, già disponibile con Corona Renderer, permette, dopo aver renderizzato un’immagine o mentre si sta eseguendo il calcolo di quest’ultima, di variare l’intensità, la colorazione e il numero delle sorgenti luminose ed ottenere differenti scenari di illuminazione sia diurni che notturni della medesima inquadratura. Tutto senza dover ri-renderizzare la scena.

E’ una novità particolarmente interessante per i lighting designer. Dato un set di apparecchi di illuminazione, possiamo simulare con un solo render, le diverse situazioni di illuminazione di una cucina (o di un negozio o di quello che preferite).

Le operazioni da effettuare sono poche e semplici, pertanto professionisti quali architetti, interior designer, ecc. ed appassionati, vedranno il loro workflow subire una notevole diminuzione delle tempistiche di realizzazione, potendo contare su una rappresentazione esatta dei diversi scenari di illuminazione. V-Ray 5 finalmente introduce lo strumento che per molti è stato motivo di passaggio a Corona Renderer.

Finestra di rendering (V-Ray Frame Buffer) – nuova interfaccia e struttura per la finestra di rendering

Novità di particolare rilevanza che sicuramente sarà apprezzata da tutti i 3D artist, riguarda la finestra di rendering, altresì nota con l’acronimo VFB (V-Ray Frame Buffer).

Chaos-Group ha pensato di ridisegnarla e riorganizzarla completamente, rendendola più moderna e leggibile, eliminando le icone minuscole che prima erano situate nella parte inferiore della finestra di rendering.

Il V-Ray Frame Buffer di seconda generazione è ora suddiviso in tre macroaree che, partendo da sinistra, vedono come primo il pannello della History, ovvero l’elenco delle immagini renderizzate salvate dall’utilizzatore, seguito immediatamente dalla Render View dove nella parte alta troviamo i comandi di avvio e arresto del rendering e, infine, il pannello Layers da cui si ha accesso anche al Lightmix.

Il pannello Layers è sicuramente una delle novità principali di V-Ray 5 e racchiude tutti i comandi della Color Correction, del Bloom ed il Glare, del Bilanciamento del Bianco, ecc. utili per la fase di post-produzione dell’immagine ed integra gli strumenti necessari per poter effettuare il compositing dei Render Elements.

Layer compositor – compositing di livello senza usare Photoshop

Lo Strumento, presente all’interno del V-Ray Frame Buffer, permette di effettuare il cosiddetto Compositing ovvero di sovrapporre più immagini, dette Render Elements o maschere, per poter effettuare degli interventi correttivi o migliorativi sull’immagine definitiva (ad es. scurire ulteriormente zone d’ombra, aggiungere l’Ambient Occlusion, creare sfumature impiegando lo Z-Depth, ecc.) senza impiegare software di terze parti come ad esempio Photoshop o GimpLa novità interesserà molto i professionisti che ora potranno portare a termine il processo di rendering utilizzando solamente V-Ray senza avere conoscenze specifiche di altri software.

V-Ray 5 con l’aggiunta di questo strumento vuole sicuramente fare un passo avanti rispetto alla concorrenza cercando di proporre uno strumento completo che integri il rendering e la post-produzione.

V-Ray Asset Browser – ovvero il Gestore integrato della nuova libreria materiali, pronta all’uso

Ecco la tanto attesa libreria materiali che, corposamente, contiene una raccolta di circa 500 materiali, fisicamente corretti e pronti all'uso. Tutto quello che serve per la realizzazione rapida di pavimentazioni, manti erbosi, liquidi, metalli, vetri, legni, ecc.

I materiali possono essere utilizzati senza limitazioni e sono modificabili secondo le esigenze del 3D Artist per creare materiali altamente fotorealistici con il minimo sforzo. L’introduzione della libreria materiali è sicuramente un grosso miglioramento di V-Ray 5 per 3ds Max. Ora all’altezza di qualsiasi sfida sui materiali più complessi.

Material Presets – realizzazione di alluminio, cromo e vetro mai stata più semplice

Sono state aggiunte delle liste di Preset, sotto forma di menu a tendina, in cui il 3D Artist può scegliere la tipologia di materiale da generare.

Il materiale di base di V-Ray (V-Ray material) presenta come nelle versioni precedenti una lunga lista di parametri per poter controllare le proprietà fisiche di ogni singolo materiale: riflessione, rifrazione, trasparenza, traslucenza, irregolarità superficiale, ecc

Una volta scelto, V-Ray carica le impostazioni del materiale e lascia all’utilizzatore solo l’onere di avviare il rendering.

Material Preview – Anteprima materiale precisa ed affidabile

La visualizzazione dell’anteprima di un materiale è stata migliorata ed ora si ha la percezione di come effettivamente risulterà il materiale all’interno dell’immagine renderizzata, mentre in precedenza risultava non sempre precisa e corretta. La migliore resa in anteprima del materiale permette al 3D artist di scegliere più attentamente il materiale e di ridurre le tempistiche durante la preparazione della scena.

Coat Layer – quando non serve più il Blend Material

Il ‘Blend Material’ è sicuramente conosciuto dagli utilizzatori esperti di V-Ray come materiale stratificato che viene solitamente impiegato per la resa di materiali ammalorati o con imperfezioni, per una resa fotorealistica dell’immagine.

Questo stess materiale stratificato viene altresì utilizzato per creare un film di rivestimento trasparente, semitrasparente, liscio o ruvido, da sovrapporre ad un comune V-Ray Material per la resa, ad esempio, di materiali come il Carbonio o la Porcellana. In questo secondo caso, la nuova versione di V-Ray permette di sovrapporre direttamente al V-Ray material un Layer (Coat layer) per creare lo strato di rivestimento.

I vantaggi sono sicuramente legati alla semplificazione che si ha nel processo di realizzazione del materiale ed all’ottimizzazione delle tempistiche di rendering che risultano sicuramente inferiori.

Sheen Layer – lucentezza senza Falloff

Il Layer Sheen è stato aggiunto al V-Ray 5 material per la resa della lucentezza che si riscontra su alcuni tipi di tessuto in microfibra come velluto, raso o seta. Il particolare tipo di riflessione del materiale, variabile in funzione della posizione da cui viene osservato il tessuto, è sempre stato possibile realizzarlo attraverso il complesso impiego delle mappe Falloff che ora, invece, viene sostituito da un ‘semplice’ livello sovrapponibile al V-Ray material.

Lo Sheen Layer contiene i parametri fisici necessari per ottenere materiali fotorealistici che spesso si collegano a superfici morbide per la resa di tende, tovaglie, abiti, lenzuola, ecc.

Texture Randomization – distribuzione casuale della Texture

Ulteriore novità già vista in Corona Renderer è sicuramente il VrayUVWRandomizer (in Corona il tipo di mappa è nota come UVW Randomizer), ovvero una mappa che riesce a disporre in modo casuale le texture su più elementi, senza dover usare alcun modificatore (UVW Map), creando varianza e rendendo più realistico il rendering. Immaginate di dover renderizzare una cassettiera in teak con 5 cassetti avendo un’unica texture a vostra disposizione per rappresentare l’essenza lignea. Ecco, qui serve!

Affinché questa non venga distribuita in egual modo su tutti i cassetti, l’utilizzo del VrayUVWRandomizer, settando pochi parametri, permette, su ogni cassetto, di spostare casualmente la texture o di ruotarla creando diversità e variazioni.

Conclusioni

La versione 5 di V-Ray integra funzionalità nuove che completano il software, facendolo diventare uno strumento completo per la realizzazione di immagini fotorealistiche, associando al potente render engine anche lo strumento per il Compositing dell’immagine finale che i 3D Artist erano soliti realizzare con software di terze parti.

Le novità di V-Ray 5 sono molte e sembrano aver inglobato la maggior parte delle funzionalità di Corona Renderer, lasciando, dunque, un grande interrogativo nelle menti di tutti i 3D Artist: quale sarà il futuro di quest’ultimo? Chaos-Group li fonderà insieme per ottenerne Il motore di rendering perfetto?

Al momento non si hanno news in merito, pertanto godiamoci le novità e gli aspetti positivi di entrambi. Ritengo che la versione di V-Ray 5 si possa tranquillamente riconfermare tra i render engine di prima scelta al mondo con il plus dato dallo strumento di Compositing che, sicuramente, sarà gradito dalle aziende e dai professionisti che operano ad altissimi livelli nel campo dell’Archviz, della grafica 3D in generale, dell’Animazione e degli Effetti Speciali.

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