L’ingegneria italiana spopola a Chicago e Louisville

Ci siamo risentiti dopo 4 anni dall’ultimo corso e ho risentito la stessa energia di quando eravamo insieme in aula a Milano per Inventor Professional | Corso Avanzato. L’ing. Oreste Becchio, una vita passata tra calcolatrici, sistemi di progettazione e di calcolo, mantiene inalterato lo spirito, la curiosità, la creatività anche alla rispettabile età di 68 anni.

L’occasione dell’ultima edizione di Inventor Professional | Corso Simulazione Dinamica e Analisi Strutturale è stata importante per vedere gli ultimi progetti del suo studio di ingegneria meccanica di Cuneo. Stiamo parlando di qualcosa di interessante anche per i non ingegneri: una pista di atletica indoor montata su una struttura che permette l’elevazione delle curve fino a 130 cm.

Le piste indoor sono lunghe 200 m invece di 400 m. Le curve delle piste indoor non sono piane, ma sopraelevate con sezione a parabola per contrastare la forza centrifuga e permettere di preservare caviglie e ginocchia degli atleti. Ci sono degli altri casi, sempre relativi a ingegneri italiani, di piste centrifughe che permetto gli allenamenti anche in spazi ridotti, evitando sbandamenti laterali durante la corsa ad alta velocità e - anzi – permettendo agli atleti di sottoporsi a dei carichi maggiori: la forza centrifuga si somma alla forza di gravità.

Nel caso della pista del Gately Park di Chicago (e presto anche dello Urban League Heritage West di Louisville), la sopraelevazione in curva è stata attuata con 80 cilindri idraulici perfettamente sincroni nell’azionamento.

L’accoppiata Inventor Professional (in particolare i moduli di Simulazione e di Piping) e dell’ing. Becchio permettono di rappresentare la realtà prima che diventi tale.

Oreste è un ingegnere meccanico di grande esperienza e di grande curiosità. Si diverte a fare le cose difficili e, proprio per questo, sbaraglia la concorrenza. Non ci sono tedeschi o americani o cinesi che tengano. Quando le cose stanno così, non c’è bisogno del sito web, non c’è bisogno delle reti sociali, non c’è bisogno di spinte politiche. Basta il passa parola.

Per chi, come il sottoscritto, pensa che Italians do it better, è sempre una grande emozione riferire di queste esperienze. Danno fiducia e speranza per il futuro del nostro paese.

I nostri politecnici, i nostri IIS sono stati al Top e devono rimanere al Top se vogliamo rimanere in prima posizione nella capacità di fare le cose, tipica del nostro popolo.