La versione 5 di Corona Renderer, attesa da tempo nella sua forma definitiva, non apporta una particolare rivoluzione del render engine, ma punta all’ottimizzazione dei suoi strumenti con il fine ultimo di migliorare la produttività degli utilizzatori. Non aspettatevi, cioè delle novità eclatanti, ma solo tanta sostanza nelle aree dove c’era da migliorare.
L’ottimizzazione del motore di render la si riscontra particolarmente nelle scene che presentano un elevato numero di istanze (pensate a una spiaggia cosparsa di conchiglie) in quelle in cui si è fatto largo impiego di displacement e di caustiche, grazie a miglioramenti effettuati per la fase di pre-calcolo della geometria, allo sviluppo del nuovo algoritmo di calcolo 2.5D Displacement e all’ottimizzazione del calcolo delle caustiche. Gli incrementi nella gestione della memoria superano il 100%. Infatti uno più noti studi di visualizzazione architettonica mondiali come Boundary di Peter Guthrie, dichiara: ‘Sono molto impressionato da Corona 5: ho lanciato un render 5k complesso con il vecchio displacement e con il nuovo 2.5D. Prima servivano 130GB di RAM, ora sono sufficienti 60GB. Corona Renderer 5 sembra possa essere un vero game changer.’
Questi miglioramenti hanno permesso di ridurre di circa il 20% il tempo per il calcolo delle caustiche che hanno sempre messo a dura prova tutti i motori di rendering a causa della complessità dei loro algoritmi. La sfida, anche qui, era di ridurre il quantitativo di memoria RAM impiegato per il calcolo.
Lo sviluppo del nuovo algoritmo 2.5D Displacement per la generazione del displacement ha consentito di ridurre notevolmente le tempistiche di rendering e di pre-processing della geometria. Ora il vecchio Displacement sembra lentissimo e, dicono dalla software house di Praga che, probabilmente, nelle prossime versioni verrà eliminato. Non solo le risorse richieste per il suo calcolo sono notevolmente inferiori, si parla di quasi un risparmio del 30% della memoria, ma è impressionante la precisione e la cura del dettaglio che riesce a restituire sulle superfici irregolari (bumped surfaces).
Le buone notizie riguardo i tempi di render non finiscono qui. Adam e Ondra, i due membri del team di sviluppo (beh, Ondrej Karlik non è un membro del team, è il CTO dell’azienda), hanno dichiarato che ci sono miglioramenti delle performance del 36%, anche per chi non usa le caustiche e le mappe di displacement.
Con Corona 5 viene migliorato anche l’Interactive Rendering risolvendo problemi di freeze che aveva in qualche occasione, come nell’utilizzo del comando Pro-Boolean. Inoltre è stato velocizzato il processo di riavvio. Corona 5 integra l’ultima versione dell’Nvidia GPU AI Denoiser, esso richiede la versione dei driver uguale o superiore alla 418.81 (il giorno della pubblicazione di questo post, la versione del driver disponibile è già la 441.41).
Per chi utilizza il modulo Corona Hair per gestire peli e capelli, sappiate che – a parità di complessità della scena – viene impiegata solo il 50% della memoria prima necessaria.
Last but not least, la Corona Material Library è stata espansa con 17 nuovi materiali per peli e pellicce e 10 nuovi materiali di tipo pelle. Per una libreria già molto completa, si tratta di una gradita novità. I membri del team si sono lasciati scappare che alcuni materiali (già praticamente pronti) non sono stati inseriti in questa release perché non ancora perfettamente testati. C’è quindi grandissimo spazio per Corona 6, come minimo, oppure già in qualche update che verrà reso disponibile all’inizio del 2020.
Vi devo confessare che, dopo l’acquisizione di Corona da parte di Chaos Group, avevo pensato male: “Ecco, adesso procederanno alla cannibalizzazione delle funzionalità spostandole da Corona a VRay.”. Mi sbagliavo. Il team di Praga che risponde alla visione di Ondrej Karlik è stato lasciato libero di proseguire per la sua strada e di continuare a sviluppare un motore di render a misura di Architetto/Designer e non di programmatore. Inoltre le dimensioni del team continuano a crescere: otto nuove persone, tutte impegnate nel dipartimento di ricerca e sviluppo (R&D). Ora si occupano di Corona, a vario titolo ben 42 persone. Siamo ai livelli di Autodesk, Graphisoft, o altre grandi aziende di questo rango.
Corona Renderer 5 è disponibile per 3ds Max x64, nelle versioni 2013-2020. Il Prezzo del noleggio della licenza annuale è di 330,00 € che vale per una workstation e per tre nodi di rete. E’ sempre disponibile la versione di prova per 45 giorni.