Per placare la nostra inguaribile curiosità, abbiamo analizzato - per una intera settimana - i flussi di lavoro dei due software di punta per il Virtual Fashion Design: Clo 3D e Style 3D, dei quali teniamo regolarmente dei corsi di formazione, sia online che personalizzati in presenza. In modo imparziale abbiamo analizzato due caratteristiche che rendono Clo3D migliore e altrettante che avvantaggiano Style 3D. Ecco i risultati.
Clo3D vs Style3D
Cominciamo dalle due caratteristiche che - a nostro parere - avvantaggiano Clo3D rispetto al software Style 3D:
La gestione dei Colorways
Ovvero la creazione di varianti per ogni parte del modello: tessuto, cuciture, stampe, dettagli, ecc.
- Clo3D offre maggiore scelta di applicazione del colorways ai vari livelli del progetto, per esempio permette di collegare la posizione sul modello di una grafica tra una variante e l'altra ma di lasciare scollegate le loro proprietà estetiche. Dunque permette una personalizzazione più dettagliata e più combinazioni dei vari elementi per ogni variante.
- Style3D non è focalizzato in modo specifico sulla gestione dei colorways, c'è la possibilità di creare le varianti colori ma senza tutte le opzioni di variabilità di Clo3D.
Lo sviluppo delle taglie
- Il grading di Clo3D è molto preciso. Per questo risulta utile anche per la produzione di capi d'abbigliamento su larga scala. La cosa principale è la possibilità di associare la taglia del modello alla taglia dell'avatar. Inoltre fornisce una panoramica del grading creato, permettendo di osservare gli avatar di taglie diverse con il capo indossato. Inoltre permette di sdifettare il capo, in modo differenziato, taglia per taglia.
- Style3D, da parte sua, fornisce dei comandi per il grading simili a quelli di Clo. Sia per la creazione dello sviluppo taglie, sia per l'associazione del capo all'avatar. Però, però, non sono disponibili tutte le funzioni avanzate per la loro visualizzazione e modifica delle singole taglie che invece sono presenti in Clo3D.
Style3D vs Clo3D
Ecco invece, un paio di aspetti in cui consideriamo Style 3D più vantaggioso rispetto a CLO3D:
Gli avatar
Gli "avatar", i manichini virtuali, vengono rappresentati in forma di "personaggi digitali", nei due software sono intesi con caratteristiche e obiettivi diversi. Vediamo.
- Style3D offre un'ampia gamma di tratti fisici e somatici personalizzabili, come per esempio i volumi del viso e la modifica delle emozioni, oltre a una alta personalizzabilità degli accessori a corredo. Inoltre la gestione delle pose e delle animazioni è molto agile e intuitiva. Sono tutti elementi che permettono di plasmare personaggi sempre diversi tra loro, da quelli "iper-realistici" a quelli con l'effetto "cartoon".
- Clo3D utilizza degli avatar più semplici, il cui stile è sicuramente funzionale, ma meno realistico. L'idea di base, qui, è quella concepire l'avatar che faccia da "manichino" al capo di abbigliamento e di agevolare la simulazione del comportamento fisico del tessuto. Niente di più, niente di meno.
La simulazione del tessuto
- Style3D prevede l'uso del comando Local Subdivision, che consente un controllo più preciso sulla geometria del tessuto da un lato, senza aumentare eccessivamente la pesantezza del capo, dall'altro. Inoltre permette tre diversi metodi di simulazione del tessuto nella finestra 3D, da utilizzare in base al tipo di capo e altipo di modifica impostata. L'effetto è veramente realistico.
- Clo3D permette una buona interazione tra tessuti e avatar, ma la velocità della simulazione durante le modifiche è inferiore a quella di Style 3D. La mancanza di un comando che possa aumentare la precisione della geometria solo dove serve, rallenta il processo. Non è possibile avere l'affinamento della mesh dinamica come invece avviene in Style3D.
Conclusioni
Questo è ciò che possiamo affermare fin qui. In ogni caso, siamo in presenza di due applicazioni per il Virtual Fashion Design di altissima gamma.
Non mancheremo, in un prossimo futuro, di aggiornare questa analisi e di rendere disponibili i risultati ai nostri lettori.